L'alimento fondamentale era il pane che era fatto di frumento, di granone o di una mistura fatta di varie qualità di frumenti: orzo, segale di granone, mentre il pane bianco era un lusso dei ricchi; si gustava volentieri la carne, specialmente quella di porco , di capra e di pecora. Gli agropolesi inoltre, mangiavano molto pesce che veniva pescato in grande abbondanza. I pesci più pregiati venivano venduti al prezzo di centesimi sessantasei il rotolo, mentre le sardelle e le piccole acciughe centesimi ventidue. Si amava molto il vino, che si beveva nelle bettole, dopo aver giocato. Spesso ci si ubriacava e si provocavano delle risse. Questa abitudine era praticata non solo dalle persone del basso popolo, ma anche da coloro che si chiamavano galantuomini, anzi furono costoro a diffondere tale costume. L'olio che veniva usato per condimento era ritenuto di grande qualità, tanto da essere paragonato all'olio di Francia. Per quanto riguarda i legumi erano usati ordinariamente i fagioli, le fave, le lenticchie, e i ceci. Fra le piante ortensi si potevano annoverare le cappuccine, il cavolo, le verze riccie e piane, le diverse endicie, i rafani, i porri, gli acci, le rape, le cipolle e le cicorie. Vi era inoltre una grande quantità di frutta. Per quanto riguarda il Vestiario, le persone ricche vestivano come nella capitale. Invece le donne del ceto inferiore camminavano scalze e gli uomini usavano gli "scapitti" o "zambitti" che erano fatti di cuoio di bovino di mezza concia. D'inverno le donne indossavano gonne e giubboni, gli uomini calzoni e giacche di lana. D'estate, invece, gli uomini usavano calzonetti di lino e camicia, mentre le donne gonna e giustacore senza maniche, di tela di lino o di cotone. Le case generalmente erano tutte basse e fatte di pietre e di una mistura di calce ed arena. La calce proveniva dalla costiera amalfitana, per cui la mistura risultava eccellente. Le case, però, non erano tenute bene, spesso una sola stanza accoglieva un maiale, un asino, delle galline, e due letti sporchi per una numerosa famiglia. In cucina il popolo usava vasi di creta e qualche caldaia di rame mentre le famiglie agiate si servivano di vasi di rame.