L'attacco contro la proprietà di tipo feudale ha inizio con il "giurisdizionalismo", che aveva cercato di limitare l'estensione della proprietà ecclesiastica. Diversi furono i provvedimenti presi: - Il divieto di nuovi acquisti ai gesuiti;
- la soppressione di molti conventi;
- l'abolizione delle decime ecclesiastiche;
- il divieto di stipulare testamenti "ad pias causas" con i quali i Vescovi ottenevano dei lasciti da coloro che morivano.
Tale opera si fondava sulla consapevolezza della "funzione pubblica" che doveva avere il patrimonio ecclesiastico; una sorta di deposito per i bisogni più urgenti della Stato. Questa lotta, per�, tra i suoi risultati, non ebbe quello di migliorare e ammodernare i rapporti di produzione e di lavoro nonostante ci fosse il trasferimento dei beni ecclesiastici ai nuovi proprietari, perch� quest'ultimi accrebbero la pressione sui piccoli affittuari ed i coloni. Rimane, perci�, immutato il rapporto di sub-affitto la dove veniva praticato in precedenza: ma aument� quasi sempre il canone che veniva pagato dall'affittuario al proprietario e di conseguenza anche il canone di sub-affitto.24 Parallelamente alla lotta anti-curiale, la Scuola Giuridica napoletana aveva sviluppato i temi della lotta contro il baronaggio ed i privilegi feudali. Innanzitutto si rivendicavano le prerogative regie sui possessi fondiari di tipo feudale. Fu attribuita, al sovrano, la proprietà di tutti i beni che erano concessi a titolo feudale e la cui concessione era giustificata solo dal principio del pubblico interesse. Nello stesso tempo si cercava di limitare il potere del Barone che diventava nel suo feudo semplice usufruttuario, per consentire , cosi, libero commercio e insieme abolire ogni tipo di sfruttamento che si esercitava sui contadini.25 Tale lotta, per�, il difesa del concetto pubblico del feudo, rimane generica e teorica, non seguita da ampie rivendicazioni. In effetti il processo di evoluzione del feudo in libero ed assoluto possesso latifondista si era gi� sviluppato tra la fine del '500 ed i primi del'600: non solo i baroni ma tutte le forze sociali tendevano al possesso fondiario. La stessa lotta tra i baroni ed i contadini, riguardo ai territori concessi in enfiteusi, aveva come motivo centrale, piuttosto che i tentativi baronali di riprendere questi territori, l'aspirazione contadina di prendere assoluto possesso di essi e farne proprietà privata.