I Sanfelice erano una nobile famiglia napoletana che ebbe il possesso del feudo di Agropoli dal 1660 al 1806. Essi unirono al propio in cognome Delli Monti dei duchi di Acaia e Carigliano per evitare la estinzione della famiglia. Il duca di Lauriano ed Agropoli ebbe dalla prima moglie due figli: Girolamo che ereditò il titolo, e Michele; dalla seconda moglie ebbe, oltre una figlia che si fece monaca, il cavaliere Andrea, nato nel 1763.33 Andrea Delli Monti Sanfelice sposò, appena diciottenne, la propia cugina Maria Luisa del Mulino, appena diciassettenne. Costei era figlia di Don Pedro del Mulino, ufficiale spagnolo che militava nell'esercito napoletano e di Camilla Salinero, genovese. I due giovani propio per la loro età non amministrarono con intelligenza e parsimonia il propio patrimonio: inoltre, il cavaliere Andrea viene ricordato come una persona sciocca, fatua, vanagloriosa e spendacciona. Essendo cadetto non possedeva un largo assegno per cui ben presto i suoi disordini economici portarono al dissesto della famiglia.34 Dopo la sua morte intervenne la madre di lei, la genovese Salinero, che ottenne dal re una soprintendenza per la amministrazione delle sostanze dei due giovani. Nel 1787, dietro richiesta della genovese Salinero, costatando la situazione di bisogno in cui si trovava la famiglia Sanfelice, il re nominò il Marchese Tommaso De Rosa "sopraintendente" con facoltà di far trasferire, marito e moglie, in Lauriano, senza però che essi si ingeriscano nella giurisdizione della terra. Al Sovrintendente Marchese De rosa fu chiesto anche di riscuotere, con il minor dispendio possibile le loro rendite, ripartirne porzione ai creditori nella maniera che la sua prudenza gli riuscirà di comporre, chiamandoli a se, non per far atti giudiziari, ma per buonamente comporli, tenendo presente tra di essi i più certi ed i più bisognosi.35 I coniugi si trasferirono prima a Laureana e poi ad Agropoli. Pare che Maria Luisa Sanfelice fosse malata e che da questo soggiorno traesse giovamento. Il tenore di vita dei Sanfelice era "dissestato"36 per cui il re, approvando, le proposte del marchese De Rosa, di dare loro una forte punizione, ordinò a don Andrea Sanfelice di ritirarsi nel monastero dei padri Ciorani di Nocera e alla moglie nel conservatorio di Montecorvino Rovello. Nel 1792 Don Andrea Sanfelice ebbe il permesso di ricongiungersi con la moglie incinta, nella loro città di Salerno in casa del fratello consanguineo di lui, Michele Delli Monti Sanfelice, capitano delle milizie provinciali.37 Ma poco dopo, non si sa per quali motivi, Maria Luisa SAnfelice, fu rimandata nel conservatorio di Montecorvino. Di questa giovane donna che sembra sfidare convenzioni e pettegolezzi; il Croce scrive di lei che " l'impressione che si ricava dai documenti è che ella fosse molto legata al marito e che partecipasse per debolezza di carattere o poco senno, alla sua vita dissestata","38 senza altre precisazioni a questo ultimo riguardo. Il finale è, come è noto, tragico: fu condannata a morte dai Borboni per aver rivelato direttamente alla Repubblica Partenopea una congiura di realisti capeggiata da Gerardo Baccher; venne giustiziata, dopo ripetuti rinvii, per mano del boia a Napoli in Pazza Mercato l'11 settembre 1800.