Secondo il Lenormant, Agropoli subì due volte l'assalto dei Turchi: la prima nel 1535, la seconda nel 1542. Nel 1535, il corsaro Khair el Din, conosciuto con il soprannome di Barbarossa, conquistatore di Tunisi, avrebbe occupato con i suoi uomini, Agropoli, conducendo in schiavitù 500 dei suoi abitanti.21 Sempre secondo tale versione, il corsaro Barbarossa nel 1542, nel corso delle scorrerie fatte lungo la costa meridionale tirreniche, avrebbe messo a sacco e fuoco Agropoli. Il Ventimiglia, invece, basandosi su un manoscritto del tempo, afferma che Agropoli fu assalita dai turchi di Biserta, sbarcati con sette galee e due brigantini, nella notte del 22 giugno del 1692. 22 Durante l'assalto i turchi si erano divisi in tre schiere: - una prese d'assalto il castello; - un'altra saccheggiò il villaggio; - la terza, invece, si trovò a doversi difendere dalla reazione dei locali che ammontavano a circa 200. Gli abitanti del luogo che si erano rifugiati nel castello furono soccorsi dagli abitanti dei luoghi circostanti, che costrinsero i Turchi a ripiegare portando, però, con se molti prigionieri. Il Barone Antonini, nel suo saggio "La Lucania" scrive: " Nel MDXV e nel MDXLII fu questa terra barbaramente da turchi saccheggiata, e nella prima volta ne furono condotte in schiavitù più di trecento persone, la seconda nè pure una; perchè della loro venuta unita ai francesi era già percorsa la voce e s'era la gente salvata dentro terra".23 Si ha, inoltre, la descrizione di tali scorrerie piratesche nel "Commento agli Statuti del Cilento", di Gian Cola Del Mercato, che illustra un attacco che subì Agropoli nel 1629.24 Tale descrizione venne poi integrata dal Mazziotti, il quale riporta che i pirati ammontavano a 700, mentre i cristiani a 2000, e che la popolazione indigena dovette ripiegare per non ferire i prigionieri e che infine il viceré mandò otto galee per cacciare gli invasori.25