Il tipo di organizzazione produttiva ed il "genere di vita" di Agropoli erano frutto di una particolare situazione caratterizzata da bipolarismo tra piccola e media proprietà e le grandi proprietà nobiliari ed ecclesiastiche. Si riscontrava nel secolo XVIII un maggiore sfruttamento della terra da parte dei possessori di piccoli appezzamenti di terreno. Tuttavia una maggiore produttivit� non consentiva loro di accumulare capitali o di migliorare il tenore di vita perch� essa si accompagnava ad una accentuata incidenza dei consumi dovuta all'ulteriore impiego di forza-lavoro per tomolo di terra coltivata. Il rapporto quindi tra produzione e consumo si rivelava svantaggioso per la piccola proprietà rispetto alla media ed alla grande. La grande azienda poteva integrare il ricavato dalla cultura dei cereali con l'allevamento; al proprietario era garantita una buona rendita, nonostante l'arretratezza delle tecniche. Per tale ragione i possessori di capitali e titolari di grosse tenute non avevano un reale interesse a voler mutare la gestione elle aziende.12 Il contadino che possedeva un poco di terra ed era impossibilitato ad allevare bestiame, non era in grado di mantenere la famiglia per la quale avrebbe dovuto disporre di almeno 35 grano ( ), era quindi costretto nel periodo di semina o di aratura a rivolgersi al latifondista per prestiti. Le riforme importate da Carlo III rimasero delle pie intenzioni perch� ad esse non era corrisposta una politica economica decisa e coerente. Il Gatti conferma la stato "squallido" in cui si trovava il Cilento all'inizio del XIX sec. "gli ostacoli che fanno decadere l'agricoltura sono la mancanza di popolazione, i terreni in mano a pochi, la poca sicurezza dei prodotti per i danni, che rimangono impuniti, e finalmente la cattiva distribuzione del peso fondiario. Generalmente sono gravati i piccoli proprietari. Tutto si osserva nelle piccole tenute, moltissimo sfugge nelle grandi. A questo si aggiunge lo spirito di intrigo per parte dei grandi proprietari e quello di rapina per parte di taluni agenti (.....) la condizione dei coloni � precaria.