Dallo studio del Catasto Onciario, integrato dagli Stati delle Anime, è possibile ricavare alcune considerazioni sulla struttura familiare. Gli stati dell'anima erano compilati dal parroco quando annualmente si recava a visitare la comunità della propia parrocchia. Egli diligentemente registrava l'elenco dei figli famiglia per famiglia. Tale controllo, accurato e diligente, serviva al Parroco per riscontrare il rispetto del precetto pasquale. Oggi questi elenchi possono soddisfare alcune nostre curiosità sugli aspetti della vita di allora. Analizziamo ora i nuclei familiari presenti ad Agropoli, adottando la tipologia laslettiana alla cui base è posta la distinzione tra famiglia ed "aggregato domestico". Mentre il termine famiglia può avere diverse accezioni (in quanto complesso di individui legati da vincoli di sangue o uniti da rapporti di parentela o affinità), l'aggregato domestico rappresenta qualcosa di molto specifico: " il gruppo corresidente". Esso delimita lo spazio vitale di un gruppo di persone, un spazio che è privato, in quanto altre persone non vi possono accedere senza il loro permesso. Gli assunti riguardanti l'aggregato domestico sono in termini di residenza ed in termini di consumo ( almeno il pasto principale assieme). Ciò implica che i membri lavoratori che compongono l'aggregato domestico uniscono le propie entrate, ad eccezione dei servitori che, pur facendo parte dell'aggregato domestico in termini di residenza, non hanno alcun diritto alle entrate cominitarie. Certamente la partecipazione dei membri alle entrate dell'aggregato domestico comporta tutta una serie di vincoli come il riconoscimento di un "Pater Familias", l'attaccamento, la fedeltà dei membri all'aggregato domestico ed altri ancora che, ovviamente, non possono essere presenti in tutti gli aggregati domestici in quanto ognuno di essi può avere delle caratteristiche diverse, purché esso sia un'unità di residenza e di consumo.27 L'aggregato domestico può essere di tre tipi: AD semplice, AD esteso, AD multiplo. La base dell'AD è costituita dall'unità familiare coniugale: gli aggregati domestici semplici,(coppie sposate o gruppi composti da genitori e figli). Se sono presenti altri parenti che non formano unità familiare coniugale per propio conto, l'aggregato domestico viene detto esteso, mentre si ha un aggregato domestico multiplo se sono presenti due o più unità familiari imparentate tra loro. Gli altri tipi di aggregato domestico riguardano persone che vivono da sole (solitari) e persone, imparentate o meno, che risiedono insieme senza formare un'unità familiare coniugale (AD senza struttura familiare).28 Ad Agropoli, a metà del '700 raramente ci si trova difronte a più aggregati domestici conviventi nella stessa abitazione. Questo ha permesso un maggiore rigore scientifica nella classificazione della tipologia domestica. Infatti l'AD semplice costituisce più della metà dei fuochi residenti ad Agropoli: 107 su 14929. Ben 11 aggregati domestici semplici hanno come capifuoco delle vedove. Le AD estese interessano circa 23 famiglie mentre l'AD multiple comprendono solo 8 famiglie. Inoltre i fuochi senza struttura familiare sono 9, i solitari sono invece 5. Inoltre si può avere una diversificazione di tale consistenza con la variabile delle categorie socio professionali. L'AD semplice interessa la maggior parte dei nuclei familiari con i capifuoco addetti all'agricoltura ed alle attività marinare. L'AD esteso interessa invece diverse categorie, come anche l'AD multiplo mentre i fuochi senza struttura familiare comprendono i nobili e gli ex viventi del propio. Per quanto riguarda gli aggregati domestici multipli bisogna rilevare che generalmente le sorelle non vanno a formare un nuovo nucleo familiare, bensì spesso è il genero a trasferirsi nella famiglia originaria della sposa. La presenza maggiore degli aggregati domestici semplici ci porta a rilevare che allora vigeva il principio che i figli dovevano formare degli aggregati domestici per conto loro. Spesso il figlio di famiglia apprendeva l'arte del padre, ma una volta raggiunta la propia indipendenza economica si sposava costituendo un nucleo familiare nuovo, e se poteva non si allontanava dal nucleo dal quale usciva , ma restava a vivere nello stesso rione. La consistenza numerica di una famiglia non era eccessivamente elevata tenendo anche presente che Agropoli era popolata da famiglie di braccianti e di marinari. I braccianti possedevano troppo poca terra per nutrire e troppe poche stanze per ospitare persone in più oltre a quelle della famiglia nucleare: non potevano quindi permettersi la famiglia estesa perchè non avevano le risorse necessarie a mantenerla. Certamente quindi, non è la famiglia dei braccianti che supera le 10 e 12 unità, ma è quella del grosso feudatario, Girolamo Delli Monti Sanfelice, che abitualmente viveva a Napoli e che si recava a soggiornare in alcuni periodi dell'anno ad Agropoli, portando con se una piccola corte di servitori e di persone di compagnia, spesso parenti vari. Nel Catasto Onciario sono registrati nella famiglia suddetta trenta persone, individuati come fratelli, sorelle, zii e zie. Numerosa è anche qualche famiglia di marinai, pescatori e dipendenti ufficiali che superano le 10 unità. Una importante presenza nell'AD è quella dei servitori, ad Agropoli sono 17 unità, residenti principalmente nelle famiglie dei patrizi e di qualche famiglia di massari. Essi sono una componente caratteristica degli AD rurali nell'Europa. "I servi che sono registrati come membri dell'AD si occupano del benessere personale della sezione più prospera della popolazione. Essi prendevano parte alle attività produttive degli AD in cui vivevano principalmente in agricoltura".30 E' inoltre opportuno rilevare altre variabili sulla struttura della famiglia, oltre i due fondamentali assunti della corresidenza e del consumo. L'AD può anche essere gruppo di lavoro se i suoi membri concorrono alla produzione in una comune impresa economica.31 E' il caso di qualche famiglia di massaro che, oltre ad avere alle propie dipendenze alcuni garzoni, si avvale anche delle braccia di lavoratori, che fanno pare del propio aggregato domestico nella conduzione della propia azienda agricola. Se invece, i membri vanno a lavorare all'esterno dell'AD, quest'ultimo non costituisce un gruppo di lavoro. Al di la di questi criteri meccanici, non bisogna tralasciare l'aspetto emotivo della famiglia i cui membri sono legati da forti sentimenti di amore, lealtà e fedeltà, e i vincoli tra parenti e vicini possono essere molto stretti anche se non vi è la coabitazione sotto una stesso tetto. "La definizione chiave della famiglia nucleare è che i legami che vincolano i membri sono più forti di quelli che uniscono un membro di essa agli estranei, si tratti di parenti, amici, soci o padroni.32 Le funzioni della famiglia possono essere molte e diverse: di provvedere alla riproduzione ed all'allevamento dei figli; di canalizzare e controllare le pulsioni sessuali; di evitare la solitudine.33 La famiglia era il principale strumento di controllo sociale dei bambini, anche se agiva, e si riteneva agisse, come meccanismo di controllo per gli adulti come fattore stabilizzante nella società. La maggior parte delle società moderne, ai loro inizi, consideravano i giovani scapoli, in particolare le donne nubili, come una potenziale minaccia all'ordine sociale. Allora come oggi, costituire una famiglia significava asssumersi gravi responsabilità verso gli altri e veniva di conseguenza considerata come un fattore importante di stabilità e coesione sociale. Si presumeva che la famiglia fungesse da agente principale nella socializzazione dei bambini, nel loro orientamento e adattamento alla religione, alla cultura e alla moralità appropiate al loro paese e alla loro classe sociale. Alla famiglia spettava inoltre la cura degli incapaci, particolarmente dei piccoli, e di quella minoranza di adulti che sopravviveva fino alla vecchiaia. In molti casi, inoltre soprattutto tra i contadini e gli artigiani, la famiglia era una unità di produzione economica dove tutti i membri lavoravano insieme in una comune impresa economica, nei campi e nell'industria artigianale."34 Un AD può essere anche subordinato ad un altro aggregato domestico o ad un'altra entità in modo tale da indebolire o distruggere la sua indipendenza o autonomia, compreso il godimento del prodotto nella sua interezza. Tale subordinazione e sfruttamento può restringere la sua libertà di costituire una forza lavoro in accordo con il propio interesse e può richiedere all'aggregato domestico di fornire manodopera senza ricavarne alcun provento economico. Esempi sono forniti dagli aggregati domestici dei servi della gleba in contesti agrari ( specialmente da quelli tenuti a prestazioni di lavoro)35 e da aggregati domestici di braccianti che offrono il lavoro delle propie braccie ad aziende agricole di altri aggregati domestici